AÑO 18 Nº 31. ENERO - DICIEMBRE 2023
Dep. Legal ppi 201502ZU4671
Esta publicación cientíca en formato digital es continuidad
de la revista impresa.
ISSN 1856-7134 / e-ISSN 2542-3231
Depósito legal pp 200602ZU2376
Revista Arbitrada de la Facultad Experimental de Arte
de la Universidad del Zulia
Maracaibo, Venezuela
Revista Arbitrada de la Facultad Experimental de Arte
de la Universidad del Zulia. Maracaibo, Venezuela
AÑO 18 N° 31. ENERO - DICIEMBRE 2023 ~ pp. 40-47
Kristina Petric
Conservatorio di Musica Ottorino Respighi
Latina, Italia
kikipetric@gmail.com
Recibido: 11-09-22
Aceptado: 16-11-22
F. Casella: Fabrizio e Felicita tra catalogazione e
storiograa
F. Casella: Fabrizio y Felicita entre catalogación e
historiografía
Stesse iniziali, due mondi diversi: Fabrizio e Felicita Casella,
due importanti personalità musicali dell'Ottocento. Lui,
insegnante e compositore romano di musica vocale;
lei, pianista, compositrice e cantante lirica di fama
internazionale e di origini francesi, zia di Alfredo Casella.
Recentemente, per errori di attribuzione catalograca,
le loro vite nel mondo digitale si sono mescolate, quasi
sovrapposte: ad uno sono state attribuite le opere dell’altra.
La scoperta, fatta presso l'Archivio di Stato di Terni nel 2022,
è stata del tutto fortuita. Con la guida della professoressa
Cristina Cimagalli, è stata avviata una ricerca archivistica di
carattere documentale in diverse biblioteche europee, e
sono state trovate prove concludenti sull'attribuzione reale
dei brani esaminati, contribuendo in questo modo agli studi
storiograci musicali, nonché al recupero e conservazione
dei beni musicali.
Parole chiave: Fabrizio Casella, Felicita Casella, attribuzione
errata, catalogazione musicale, storiograa
musicale.
Mismas iniciales, dos mundos diferentes: Fabrizio y Felicita
Casella, dos importantes personalidades de la música
del siglo XIX. Él, profesor y compositor romano de música
vocal; ella, pianista, compositora y cantante de ópera de
origen francés de fama internacional, tía de Alfredo Casella.
Recientemente, debido a errores de catalogación, sus vidas
en el mundo digital se han entrelazado, casi solapado: las
obras de uno se han atribuido al otro. El descubrimiento,
realizado en el Archivo Estatal de Terni en 2022, fue
totalmente fortuito. Bajo la dirección de la profesora Cristina
Cimagalli, se emprendió una investigación archivística de
carácter documental en varias bibliotecas europeas, y se
han encontrado pruebas concluyentes sobre la atribución
real de las piezas examinadas, contribuyendo de este modo
a los estudios historiográcos de la música, así como a la
recuperación y conservación del patrimonio musical.
Palabras clave: Fabrizio Casella, Felicita Casella, atribución
errada, catalogación musical, historiografía
musical.
Riassunto Resumen
41
F. Castella: Fabrizio e Felicita tra catalogazione e storiograa
Kristina Petric
Introduzione
1
Sotto le stesse iniziali si nascondono due
musicisti contrastanti: Fabrizio e Felicita Casella. Due
compositori vissuti nell'Ottocento che hanno condotto vite
completamente diverse: uno di loro sembrerebbe essere
stato un insegnante di musica nella Roma provinciale di
quei tempi; l'altra era una musicista conosciuta a livello
internazionale. In tempi recenti, per un errore di attribuzione
catalograca, a Felicita sono state attribuite quasi tutte le
opere di Fabrizio.
Desta grande perplessità che una donna
compositrice potesse essere più conosciuta di un uomo
musicista a metà Ottocento. Mentre di Felicita resta qualche
traccia bibliograca, anche nelle enciclopedie, di Fabrizio
sono pervenute quasi esclusivamente le sue opere. Questo
lavoro pretende fare qualche chiarimento storiograco
e catalograco su di un compositore sedentario e una
compositrice viaggiatrice.
Fabrizio Casella
Non si conosce esattamente quando sia nato o
morto. Ma, sapendo dalle sue pubblicazioni che era romano,
si possono desumere alcuni cenni sulla sua vita. In primis,
i registri parrocchiali, detti Stati delle anime, conservati
nell'Archivio storico del Vicariato di Roma. Finché è durato
lo Stato Ponticio a Roma (no al 1870), era consuetudine
che poco prima di Pasqua un sacerdote passasse a benedire
le case. E allora, a modo di censimento, si scriveva su un
registro chi erano gli abitanti – se erano in regola con la
confessione e la comunione –, la loro età, spesso il nome
del padre, lo stato civile e il lavoro svolto. Successivamente
si trova un Manuale di notizie risguardanti le scienze, arti, e
mestieri della città di Roma per l'anno 1839 (1838, p. 80) dove
si cita Fabrizio Casella come maestro di musica, pianoforte e
canto e in seguito un altro Casella, citato solo col cognome,
come maestro di chitarra francese (p. 84).
Non si sa con certezza se fossero due persone
distinte o, più probabilmente, si trattasse dello stesso
musicista che faceva lezioni di canto e pianoforte a casa sua,
e lezioni di chitarra presso Volpato, un negozio di bigiotteria
(cosicché le ragazze, mentre facevano lezione di chitarra, si
compravano anche una catenina o un braccialetto!). Inne,
si dispone del Handbuch für reisende in Italien, una guida
turistica per i viaggiatori tedeschi in Italia, pubblicata a
Monaco di Baviera nel 1866, che nomina Fabrizio come
1 Dedico questo scritto alla mia maestra, professoressa
Cristina Cimagalli, che mi ha trasmesso la sua passione per
la ricerca e ha partecipato vivamente in queste scoperte,
guidandomi in ogni passo con la sua mano sicura, con
innita pazienza, gentilezza, e dedizione. Mi ha fornito
informazioni preziose e consigli fondamentali, dando così
il suo insostituibile contributo alla realizzazione di questa
ricerca.
“insegnante di chitarra e mandolino (Förster, 1866, p.
182). Entrambe le fonti riportano vari indirizzi che aiutano
nella ricerca sui registri parrocchiali, per ricostruire con più
precisione il corso della vita di Fabrizio Casella.
Invece, ciò che si sa su di lui con sicurezza è che
ha fatto una quindicina di pubblicazioni, tra gli anni 1840 e
1855, con tre editori romani: Litograa Martelli, Ambrosini
e Tiberina. La sua produzione è esclusivamente indirizzata
alla musica vocale: romanze, ariette, duetti e una cantata per
voce di soprano con accompagnamento di pianoforte. Parte
centrale della sua opera sono le Anacreontiche, canzonette
dal tono frivolo e leggiadro con richiami a temi giocosi quali
l'amore, l'amicizia, la natura. I testi per le Anacreontiche sono
stati adottati dalle Rime di Vittorelli (1806), poeta, librettista
e letterato italiano. L'opera di Fabrizio Casella è composta da
quindici canzonette pubblicate in più riprese a gruppi di tre,
e portano nomi come: Guarda che bianca luna, Amore a Irene
pastorella, Il Cagnolino, Il Fiore amorino, Fingi vezzosa Irene.
Dopodiché, c'è una romanza con
accompagnamento di pianoforte, T'amo, sì sempre io
t'amo, che ha avuto doppia pubblicazione: negli anni
'40 con Litograa Ambrosini e poi all'inizio degli anni '50
dell'Ottocento con Tiberina. Si può supporre che dopo la
chiusura di Ambrosini intorno al 1848 e visto il probabile
esaurimento delle scorte di tale spartito, questo è stato
ripubblicato con la Tiberina, che di fatto ha svolto in parte
il ruolo di successore di Ambrosini. La ripubblicazione
potrebbe inoltre essere stata sintomo di un certo successo
riscosso da Fabrizio nel corso della sua carriera.
La seconda edizione di questa romanza è stata
dedicata “in attestato di sincera ammirazione alla celebre
professora di canto Sig.a Erminia Frezzolini” (Casella, s.d.),
cantante lirica già aermata in quel periodo che nel corso
della sua carriera si esibì a Firenze, Londra, New York, nonché
glia e allieva di Giuseppe Frezzolini (Orvieto, 1789-1861):
cantante lirico, basso buo, denito da Donizetti stesso
come principe de' bassi comici. In questa seconda edizione
Casella ha operato una modica: alla ne della romanza
viene aggiunta una bella cadenza in grado di mettere in
luce le qualità vocali del celebre soprano.
Poi si ha il Compendio dell'opera sulle teorie per l'arte
del canto, anch'esso in due edizioni: Tipograa Puccinelli
(1848) e Tiberina (1855). Stampato con approvazione
ecclesiastica, si trattava del riassunto del suo libro Teorie per
l'arte del canto, opera che purtroppo non è giunta ai nostri
giorni. Questo suo libro portava la dedica: A voi gioventù
studiosa di questa nobilissima, e dicile arte” (Casella, 1855,
p. 3). A parte erano stati pubblicati da Tiberina anche dei
volumi di esempi musicali legati all'opera, ma purtroppo
ci è pervenuto soltanto quello relativo alla terza parte del
compendio Lezioni sulla parte narrativa del canto e della
declamazione che contiene quattro esempi di recitativi.
In questo suo compendio Fabrizio Casella scrisse: doti
naturali indispensabili dello studente: disposizione e
voce. Cose necessarie di esercizio: studio e buon maestro
(Casella, 1855, p. 7). Sul trillo: evitare i modi cavallino, e
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caprino, come difettosissimi” (Casella, 1855, p. 13). Invece
sull'improvvisazione: “belli dunque, bellissimi sono i
raddoppj, belle le modicazioni, e gli abbellimenti quando
tali pregi sono ideati, diretti dal genio, dal gusto, e non
alternino la natura del passo concepito dal compositore
(Casella, 1855, p. 15) e aggiunge: nell'eseguire anche piccole
produzioni, trovar sempre il grandioso, e non contentarsi
mai della mediocrità… (Casella, 1855, p. 19), per poi nire
con cose proibite come nocive, evitabile per quanto si può”
(Casella, 1855, p. 24): ballo, correre velocemente, salir le
scale con rapidità, olio, patemi d'animo, stirare, lavare, uso
di rum, spiriti, ed altri stimolanti. Può sembrare spiritoso il
signor Casella, anche molto probabilmente dicesse sul serio.
Le sue composizioni edite con Martelli e le prime
edite con Ambrosini erano proprietà dell'autore, mentre
quelle pubblicate da un certo punto in poi diventarono
tutte proprietà dell'editore, al punto che quelle edite da
Tiberina sono anche dotate di numero editoriale. L'elenco
delle sue opere si trova all'Appendice 1.
Un'altra considerazione rilevante è che Fabrizio
Casella non viene nominato in nessun giornale pubblicato
a Roma dal 1800 al 1850, mai; neanche nei moltissimi
documenti di archivio di quegli anni sulla musica eseguita
a Roma (Cimagalli & Vacca, 2006). Quindi, si può ipotizzare
che fosse un rispettato insegnante di canto, che nonostante
avesse composto dei brani di dicoltà vocale notevole,
probabilmente abbia scritto opere di carattere didattico,
più con intenzione pedagogica, che per acquisire fama
come compositore.
Felicita Casella
A dispetto del fatto che la sua produzione fosse
più limitata rispetto a quella di Fabrizio e che siano giunte
a noi meno opere, fu più riconosciuta nel suo momento
storico. Compositrice, cantante e pianista francese, non
italiana come riportano varie fonti accanto al suo nome
(Fétis, 1878-1880; McVicker, 2016). Félicie Émilie Anne
Trouillon dit Lacombe, nata a Bourges, l'8 ottobre 1821
in una famiglia di insegnanti, studiò nel prestigioso
Conservatorio di Parigi. In 1837 accompagnò suo fratello
Pierre Louis Trouillon Lacombe
2
nel suo viaggio europeo e
si esibì con lui in un concerto a Vienna, come cantante, nella
sala della Società dei Filarmonici. Il giornale La Fama riporta
che nel primo pezzo eseguito ella sviluppò una bella agilità
della voce, soltanto il trillo poteva essere più nitido mentre
la seconda composizione “fu cantata da lei con vivacità e
sentimento (La Fama, 1837, p. 68).
Verso la metà degli anni '40 dell'Ottocento,
Felicita sposò Cesare Casella, compositore, violoncellista e
zio del celebre Alfredo Casella. Quindi, Felicita Casella era la
2 Pierre Louis Trouillon Lacombe (Bourges, 1818–
Cherbourg, 1884). Musicista prodigioso. Studiò pianoforte
con Pierre Zimmermann e composizione con Carl Czerny
(Kammertöns, 2003).
zia dell'illustre musicista Alfredo Casella. In 1848, a Malaga,
dove presumibilmente la coppia si trovava a causa degli
impegni del marito
3
, nasce il loro unico glio, omonimo del
padre Cesare Casella. L'anno dopo si trasferiscono a Oporto,
in Portogallo, dove il marito nel 1849 assunse l'incarico di
primo violoncello al Teatro San Giovanni.
La gran parte della produzione compositiva e
delle pubblicazioni di Felicita Casella si può dividere, grosso
modo, in tre periodi: 1) anni '50 in Portogallo; 2) anni '60
in Italia; e 3) anni '70 in Francia. Da diversi numeri di due
riviste portoghesi, Revista dos Açores e Revista popular, si sa
che la famiglia Casella diede vari concerti a Ponta Delgada
nelle Azzorre durante il periodo primavera-estate del
1851. Dopodiché arrivò anche l'annuncio della rma di un
contratto per la loro permanenza di un’anno sull'isola, con
lo scopo di sviluppare e arricchire la vita musicale locale
tramite la Società Filarmonica.
Sin dai primi concerti a Ponta Delgada,
Felicita Casella, sia come cantante sia come pianista
accompagnatrice per il suo marito, ha ricevuto buoni
commenti da parte della critica: “la signora Casella ci ha
mostrato cosa signica cantare con intelligenza e maestria
(Revista dos Açores, 1851, p. 178)
4
; ...[l']aria di Semiramide
[...] è stata eseguita con molta cura, grazia, intelligenza
(Revista dos Açores, 1851, pp. 194-195)
5
. Inoltre, cantò
diverse arie di Donizetti, Verdi, Rossini e Bellini.
Il 22 novembre 1851 si trova nalmente la
prima testimonianza sulla sua attività come compositrice:
la Società Filarmonica stava festeggiando nella chiesa
parrocchiale la loro patrona Santa Cecilia, e per questa
occasione Felicita compose ed eseguì insieme al coro e
l'orchestra un mottetto intitolato Ceciliam inter cubiculum.
“La signora Casella vinse ancora un altro titolo per lei già
tanto illustre, il nome di autrice” fu scritto da (Revista dos
Açores, 1851, p. 192)
6
. Purtroppo questa composizione non
è giunta sino ad oggi.
Nella primavera del 1852 ci fu l'annuncio
dell'opera Haydée, rappresentata per la prima volta il
10 maggio 1852, e poi replicata altre quattro volte nelle
settimane seguenti. “L'impressione che la rappresentazione
dell'opera Hayde lascerà certamente in tutti i nostri cuori ci
farà ricordare a lungo i due geni che seppero interpretare
e realizzare questo complesso di armonie di ogni genere
3 Cesare Casella (Lisbona, 1820–Oporto, 1884) lavorò per la
Corte spagnola e successivamente per quella portoghese
in qualità di violoncellista personale e insegnante del re
Luis I del Portogallo. Per il suo servizio fu encomiato varie
volte da parte di queste famiglie reali (Casella, 2016; Dean,
2021).
4 Testo orginale: “[...] mostrounos a senhora Casella o que
é cantar com intelligenzia, e maestria (Questa e tutte le
traduzioni sono dall’autrice).
5 Testo originale: ...Aria de Semiramis [...] foi executada com
muito mimo, graça, intelligenzia.
6 Testo originale: “Casella mais um titulo para o seu já tão
ilustre nome de autora.
43
F. Castella: Fabrizio e Felicita tra catalogazione e storiograa
Kristina Petric
– Luiz Filippe Leite [librettista] e Madame Casella (Revista
dos Açores, 1852, p. 265)
7
. Haydée è una tragedia lirica in
due atti, divisa in scene, in lingua portoghese e basata sul
romanzo Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas. La
prima edizione del libretto è stata pubblicata nello stesso
anno a Ponta Delgada. La musica è purtroppo andata
perduta. Il direttore d'orchestra per questa occasione fu
suo marito, Cesare Casella, mentre i membri dell'orchestra
furono dei musicisti amatori di bande locali (Silva, 2016,
p. 199). Felicita, naturalmente, cantò il ruolo principale. Le
riviste scrivono:
Non possiamo classicare con precisione lo
stile della partitura di Madame Casella. Se in alcune parti
vediamo il gusto passionale di Verdi, in altre troviamo il
sentimento ranato di Bellini. Con ciò non intendiamo
che la Partitura manchi di originalità e ispirazione; e se
no, dite cosa c'è di più originale dell'andantino orientale
nell'atto secondo? Cosa c'è di più originale del coro nella
terza scena del primo? La strumentazione è ricca e brillante
[...] tutto rivela la bravura di Madame Casella [...] L'ouverture
è un ricordo di alcuni brani che sono riprodotti qua e là
nell'Opera nelle sue situazioni più signicative… (Revista
dos Açores, 1852, pp. 285-286)
8
I ori in mezzo a frequenti e continui applausi,
sono stati lanciati agli artisti da alcuni palchi [...]
Le qualità artistiche che contiene il terzetto nale,
e il suo bellissimo eetto sono da soli sucienti
per acquisire una grande e legittima reputazione
per la sua autrice. Peccato che all'orchestra
manchino i timpani! [...] Anche la mancanza di
fagotti è molto sensibile… (Revista dos Açores,
1852, p. 291)
9
7 Testo originale: ...a impressao que por certo deixara ein
todos os animos a representação da Opera Hayde, nos farà
pur muito tempo lembrar com saudade dos dois genios que
souberam comprehender e levar a eeito este complexo
de harmonias de todo o genero o sr. Luiz Philippe Leite e
Madame Casella.
8 Testo originale: “Não podèmos classicar precisamente
o estylo da partitura de Madame Casella. Se em algumas
partes vemos nella o gosto popular e arrebatador de Verdi,
‘noutras encontràmos o sentimento requintado de Bellini.
Com isto não pertendemos avançar que na Partitura não
hajam originalidades e inpirações; e senão dizei-nos que
mais original que o andantino orientale no segundo acto?
Que mais original que o coro na scena terceira do primeiro?
A instrumentação é rica e brilhante. [...] todo revela a
proeiencia de Madame Casella. [...] A ouverture é uma
lembrança de varios trechos que se-reproduzem aqui e alli na
Opera nas suas mais importantes situações.
9 Testo originale: As ores que no meio de frequentes bravos
e continuos aplausos foram, d’alguns camarotes, lançadas
aos actores, são expressiva demonstração da admiração
que o publico Ihes-consagra [...] As qualidades artisticas
que encerra o tercetto nal, e seu bello eeito são por si sós
bastante para adquirir grande e ligitima reputação a sua
autora. Pena é que na orchestra faltem timbales! [...] A falta
de fagotes tambem é muito sensivel.
E anche: “Madame Casella è sempre l’idolo della
festa. Scendendo dal sipario, alla ne del primo atto, una
nuvola di poesie stampate su carta dai colori variegati è
scesa dai palchi sulla platea…“ (Revista dos Açores, 1852,
p. 299)
10
. Alcune di queste poesie sono conservate e
pubblicate sul giornale, come A Madame Casella” di C.S.
e R.C. e “Oh! bem vinda entre loiros e roses di B. Saude.
(Revista dos Açores, 1852, pp. 299, 304).
Nel giugno 1852 giunse alla ne la permanenza
dei coniugi Casella sulle Azzorre. In questa occasione una
banda locale dominata da sentimenti di riconoscenza per
gli eminenti servizi resi da M.me Casella all’arte della musica
in San Miguel, ha deciso di renderle omaggio, suonando alla
sua porta [...], e orendo all’illustre artista una bella corona
di rose, accompagnata dalla [...] poesia, squisitamente
scritta in oro e blu... (Revista dos Açores, 1852, p. 307)
11
Altresì, I coniugi Casella sono rimasti talmente
colpiti da questa testimonianza di applausi,
tanto spontanea quanto onorevole, [...] tutti si
sono visti scorrere lacrime di riconoscimento
[...] Per occasione e per questo brindisi, in casa
dei coniugi Casella vennero, ancor prima, molte
dame delle principali famiglie di questo paese, e
un gran numero di gentiluomini a testimoniare
l’interesse che nutrivano per gli artisti distinti
(Revista dos Açores, 1852, p. 307)
12
Intorno a 1853, Felicita Casella pubblicò a
Lisbona opere ancora oggi conservate: Melodia para canto
e piano, Marche funebre (dedicata alla Regina Maria II del
Portogallo), e la seconda edizione del libretto di Haydée, per
la rappresentazione a Lisbona nel Teatro de Dona Maria II, il
16 maggio 1853, in forma rivista. Questa volta fu dedicata
al Re Ferdinando II, accompagnata da orchestra aumentata
(costituita da 27 professori), con la speranza di avere allora
quei timpani e fagotti mancati alle Azzorre.
Nel 1855 un’altra testimonianza dai periodici, una
recensione sull’esecuzione di ...Colombo, opera nuova della
signora Casella... (Lo Scaramuccia, 1856, p. 3), nel Teatro
10 Testo originale: “Madame Casella é sempre o idolo da festa.
Ao descer do panno, no m do 1.° acto, uma nuvem de
poesias impressas em papeis de cores variegadas desceu dos
camarotes sobre a platea.
11 Testo originale: ...senhoreada de sentimentos de gratidào
pelos eminentes serviços prestados por M.e Casella á arte
musica em san-Miguel, decidio ir apresentar-Ihe suns
homenagens, tocando á sua porta [...] , e oerecendo á
eximia artista uma formosa corona de rosas, acompanhada
da [...] poesis, primorosamente escripta em oiro e azul
12 Testo orginale: “Os conjuges Casella earam tão altamente
impressionados por este testimunho d'apreço, tão
expontaneo como honroso, [...] que todos viram correr-lhes
pelas faces lagrimas de reconhecimento [...]. Por ocasiao
d’este brinde, e já anteriormente, concorreram a casa dos
conjuges Casella muitas senhoras das principaes familias
d'esta cidade, e grande numero de cavalheiros a testimunhar-
Ihes o interesse que tomavam pelos discinctos artistas.
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del Círculo Mallorquín di Palma di Maiorca, dove in quel
momento suo marito Cesare era l'impresario. Il libretto,
scritto in italiano da Felice Romani, insieme alla traduzione
in spagnolo, fu pubblicato in ottobre del 1855 a Maiorca.
Il direttore d'orchestra fu di nuovo Cesare Casella, mentre
Felicita questa volta non cantò ma fu maestra al cembalo.
Il libretto fu ripubblicato dieci anni dopo, nel 1864-1865
a Nizza, dove l'opera pare esser stata eseguita al Théâtre
Impérial negli stessi anni (Salvioli, 1878).
Questo dramma lirico in quattro atti doveva essere
eseguito anche a Torino nel Teatro Vittorio Emmanuele, ma
una settimana dopo viene riportato quanto segue: ora pare
che se ne sia deposto il pensiero (Appendice, L'Opinione,
1864, p. 2). La musica di quest'opera è perduta.
Intorno a 1868 Felicita pubblica a Milano, con
Giovanni Canti, Quattro pezzi per voce e pianoforte, di cui
uno, Ave Verum, sarà ripubblicato in 1878-79 dall'editore
Lucca, successore di Canti. Questa opera si conserva ancora
oggi. L'elenco delle sue opere si trova all'Appendice 2.
In quanto alle tecniche compositive, Felicita
spesso usò nell'accompagnamento un'estensione
ampissima: registri molto acuti e altrettanto bassi. Dal
punto di vista strutturale, ci si trovano blocchi di accordi
sovrapposti a un andamento dinamico. Inoltre si riscontrano
movimenti ascendenti e ancor più spesso discendenti di
scala diatonica e cromatica, spesso anche in ottave parallele,
mentre –per quanto concerne gli abbellimenti – Felicita
fece molto uso di tremoli, corone, gruppetti, acciaccature
e, naturalmente, qua e là si trovano ritmi puntati, il che
testimonia ulteriormente la sua estetica francese (si vedano:
Marcia funebre, Melodia para canto e piano, Ave Verum).
Di tutta la produzione di Felicita Casella, solo
una composizione fu in lingua italiana: l'opera Cristoforo
Colombo. Nel complesso non c'è niente che classichi
questa compositrice come italiana.
Per quanto riguarda invece alla sua carriera
internazionale, ebbe la fortuna di studiare a Parigi, viaggiare
in Europa con il fratello e successivamente sposare un uomo
di elevata posizione sociale. Ma, negli anni '70 dell'Ottocento,
gli sposi tornarono a Parigi, e da quel momento le loro vite,
per la prima volta dopo più di vent’anni, cominciarono a
correre su binari paralleli: lei rimase ferma a Parigi mentre
lui continuò a frequentare i soliti posti di prima: Azzorre,
Lisbona, Oporto, Spagna.
Nei seguenti anni Felicita pubblicò, con diversi
editori, non solo musica ma anche un libro di poesia
patriottica francese: La Guerre de France de 1870.
Che cosa è successo con i coniugi Casella? Alfredo
Casella nel suo libro non nomina mai né la zia Felicita, né il
cugino, loro glio, ma dall'altro lato dice che lo zio Cesare era
un bellissimo uomo e faceva strage nei cuori femminili…
(Casella, 2016, p. 3). Dall'altra parte, Cesare Casella pubblicò
nel 1873 con Vismara a Milano una romanza per canto,
Vecchia istoria, con musica e testo scritti entrambi di suo
pugno. Il testo dice:
Dir che non l'amo! [...]
Come crudel potevi tu favelar così?
Io? Non l'amo? Crudel! [...]
Ma forse che ogni palpito [...] ogni sospiro mio
non rivelò [...] quest'anima sacra e immutabil fè?
L'amor che m'ispirava terreno amor [...] non è! [...]
Altro non veggo sogno
io l'ho presente ognor
come potrei obliare il bacio che mi diè? [...]
La cara sua memoria sempre vivrà [...] con me
come obliare quel bacio? [...]. (Casella, 1873)
Ancor più signicativo del testo è lo stile
compositivo: impiegò tutte le tecniche e motivi soliti di
Felicita nei suoi brani. Se si guardasse lo spartito musicale
senza sapere il nome dell'autore, si potrebbe pensare che
l'abbia scritto Felicita.
Invece, l'ultima pubblicazione di Felicita del 1885
(un anno dopo la presunta morte di Cesare) col nome Adieu
pensez à moi, è una melodia con accompagnamento di
violoncello 'ad libitum' e con testo di un autore sconosciuto:
[...] Me ne sono andato e agisco di nuovo,
L’ho sentito più di una volta
Sussurra all’eco del suono
Addio, pensa a me.
Dire addio
sempre fedele
mi chiedo a volte
Ahimè! ora ripeti
Addio, pensa a me.
13
Dopo la pubblicazione di questa melodia non ci
sono più notizie di Felicita Casella.
Conclusione: Fabrizio o Felicita?
Considerando la questione dell'attribuzione
errata, basti osservare gli spartiti attribuiti a Felicita sui
quali si trova il nome di Fabrizio scritto per esteso oppure
contrassegnato da F° (che segnala che si tratti di un nome
maschile che nisce con la o) e ancora la denominazione
di 'maestro'. Una donna compositrice dell'Ottocento non
sarebbe mai stata chiamata in questo modo. Si tratta di
prove che testimoniano che questi spartiti musicali non
sono collegati a Felicita Casella, alla quale sono stati attribuiti
di sicuro per mancata attenzione dei catalogatori odierni.
Sull'Online Public Access Catalogue del Servizio Bibliotecario
Nazionale dell’Italia (OPAC SBN), quasi tutti gli spartiti di
Fabrizio Casella che sono conservati nella Bibliomediateca
e quelli nella Biblioteca Apostolica Vaticana sono attribuiti a
Felicita Casella. Fatto sta che nel catalogo interno della BAV
le opere sono giustamente attribuite a Fabrizio ma nessuno
sapeva spiegare come sul SBN risultasse diversamente.
13 Testo originale: “[...] Je partis et de loin encore, / Je l'entendis
plus d'une fois / Murmurer a l'écho sonore / Adieu pensez à
moi. / A cet adieu / toujours dèle / Je me demande quelques
fois / Hélas! maintenant reditelle / Adieu pensez à moi.
45
F. Castella: Fabrizio e Felicita tra catalogazione e storiograa
Kristina Petric
Ci sono ancora tante domande per le quali è
necessario cercare ulteriormente delle risposte: Quando è
nato e morto Fabrizio Casella? Cos’altro cera scritto nel suo
libro Teorie per l’arte del canto”? Che cosa è successo con
i coniugi Casella? Perché Alfredo Casella non nomina mai
zia Felicita o il cugino nel suo libro, pur apparentemente
avendo vissuto nella stessa città, Parigi, per più di quindici
anni?... in modo da dare voce a coloro che non ne hanno
più. Ma oggi è possibile dire con sicurezza che Fabrizio,
insegnante romano, e Felicita, donna carismatica adorata
dal pubblico e dalla critica, sono due musicisti diversi,
entrambi autori di musiche di elevata qualità, che meritano
senza dubbio il proprio posto nella storiograa e nei lavori
di recupero e conservazione dei beni musicali.
Ringraziamenti
Un sincero ringraziamento alle persone (ed enti)
che hanno sostenuto questa ricerca: Prof. Giovanni Borrelli,
direttore; Prof. Francesco Paolo Russo, bibliotecario; e
Lucrezia Piccolo, collaboratore (Conservatorio di Musica
“Ottorino Respighi” di Latina); Dott.ssa Cecilia Furiani,
direttore; e Dott.ssa Gloria Vatteroni (Archivio di Stato di
Terni); Dott.ssa Andreina Rita, direttore del Dipartimento
Stampati (Biblioteca Apostolica Vaticana); Dott.ssa Cristina
Targa (Museo internazionale e Biblioteca della musica del
Comune di Bologna); al personale della Biblioteca civica
Attilio Hortis”, Biblioteca Nacional de Portugal e Biblioteca
del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi” di Milano.
Inoltre, desidero esprimere un ringraziamento speciale a
Luca Borrelli per il supporto linguistico.
Referenze
Appendice (1864). L’Opinione, giornale quotidiano,
n. 218 e 225. Torino.
Casella, A. (2016). I segreti della Giara. Milano: Il
Saggiatore.
Casella, C. (1873). Vecchia Istoria, romanza per
canto in chiave di sol con accomp.to di pianoforte. Milano: D.
Vismara.
Casella, F. (1855). Compendio dell’opera sulle teorie
per l’arte del canto. Roma: Tipograa Tiberina.
Cimagalli, C.; & Vacca, F. (2006). Attività
concertistiche nella Roma preunitaria. Avvio di una
cronologia e primi risultati. Fonti musicali italiane, n. 11, 175-
221.
Dean, G. (2021). Bel Canto Cellists: Cesare A. Casella
pere et ls. Disponibile in: https://www.schroeder170.org/
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giornale di scienze, lettere, arti, industria e teatri, vol. 2, p.
68. Milano: Tipograa del giornale.
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musiciens et bibliographie générale de la musique. Supplément
et complément publiés sous la direction de M. Arthur Pougin, 2
voll. Paris: Firmin-Didot.
Förster, E. (1866). Handbuch für reisende in Italien.
München: Verlag der literarisch-artistischen Anstalt.
Kammertöns, C. (2003). Louis Lacombe, In Die
Musik in Geschichte und Gegenwart, Personenteil in 17 Bdn.,
Bd. 10. Kassel etc.: Bärenreiter.
Manuale di notizie risguardanti le scienze, arti, e
mestieri della città di Roma per l’anno 1839 (1838). Roma:
Tipograa dei Classici.
McVicker, M. F. (2016). Women Opera Composers:
Biographies from the 1500s to the 21st Century. North
Carolina: McFarland & Company Inc. Publishers.
Raccolta documentaria della famiglia Frezzolini, a
cura di Giuseppe Biancone de Valletta. (1807-1860).
rchivio privato Famiglia Frezzolini, bb. 6, Libro 1,
pp. 44-57. Archivio di Stato di Terni, Sezione di Archivio di
Stato di Orvieto.
Revista dos Açores, vol. 1. (1851-1852). Azzorre.
Revista popular, semanario de litteratura, sciencia,
e industria, vol. 5. (1852). Lisboa.
Salvioli, G. (1878). Saggio bibliograco relativo ai
melodrammi di Felice Romani per Luigi Lianovosani [pseud.].
Milano: Regio stab. Ricordi.
Scaramuccia, giornale teatrale, n. 8, 10, 22. (1855-
1856). Firenze: Tipograa Baracchi.
Silva, J. (2016). Entertaining Lisbon: Music, Theater,
and Modern Life in the Late 19th Century. Oxford and New
York: Oxford University Press.
Vittorelli, I. (1806). Rime. Bassano: Dalla Tipograa
Remondiniana.
Appendice 1. Catalogo delle opere di
Fabrizio Casella
14
1. Duettini : con accompagnamento Di pianoforte (musica
a stampa). Roma : Litograf. Martelli (anni ‘40 del 1800).
I. Guarda che bianca luna; II. Aurette leggiere. Proprietà
dell’autore. Bibliomediateca
15
: AS D2 MUS G12 118.018.
2. tre ariette (musica a stampa). Roma : Litograa
Martelli, Via Frattina n° 139 (anni ‘40 del 1800). I. La partenza;
II. La fedeltà; III. L’aprile. Con accomp. di pf. Bibliomediateca:
AS D2 MUS G12 118.011.
3. anacreontiche : con accompagnamento Di pianoforte
(musica a stampa). Roma : Lit. Ambrosini al Corso 145 (fra
ca. 1843-1848). I. Amore a Irene. Se vedi che germoglia; II.
Il Silenzio. Aurette leggere; III. La Notte. Guarda che bianca
luna. Proprietà dell’autore. Bibliomediateca: AS D2 MUS G12
118.014; BAV
16
: R.G.Musica.I.113(int.2).
14 Il catalogo delle opere di Fabrizio Casella è stato elaborato
con questa informazione: titolo (tipo di documento).
Editore (anno). Contenuto. Dettagli. Collocazione. In caso
di mancanza di informazione in una categoria, si usa
l’abbreviazione “non disponibile”: [n.d.].
15 Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
16 Biblioteca Apostolica Vaticana.
46
REVISTA ARBITRADA DE LA FACULTAD EXPERIMENTAL DE ARTE DE LA UNIVERSIDAD DEL ZULIA. AÑO 18 Nº 31. ENERO - DICIEMBRE 2023
SituArte
4. continuazione Delle anacreontiche : con
accompagnamento Di pianoforte (musica a stampa). Roma : Lit.
Ambrosini al Corso 145 (fra ca. 1843-1848). IV. Il Maggio. I
primi or son questi; V. Amore a Irene pastorella. Seppi che
al dubbio lume; VI. Il Platano. O Platano felice. Proprietà
dell’autore. Bibliomediateca: AS D2 MUS G12 118.013; BAV:
R.G.Musica.I.113(int.3).
5. continuazione Delle anacreontiche : con
accompagnamento Di pianoforte (musica a stampa). Roma
: Lit. Ambrosini al Corso 145 (fra ca. 1843-1848). VII. Il
Racconto. Siedi mi disse amore; VIII. La Rosa. Io non invidio
i ori; IX. Il Disinganno. La vidi (oh che portento!). Proprietà
dell’autore. Bibliomediateca: AS D2 MUS G12 118.015; BAV:
R.G.Musica.I.113(int.4).
6. continuazione Delle anacreontiche : con
accompagnamento Di pianoforte (musica a stampa). Roma : Lit.
Ambrosini (fra ca. 1843-1848). X. Il Cagnolino. Il cagnolin
vezzoso; XI. LAprile. Ecco ritorna il mese; XII. Il Serto. Aveva
due canestri. Proprietà dell’autore. Bibliomediateca: AS D2
MUS G12 118.010; BAV: R.G.Musica.I.113(int.5).
7. clizia, tu piangi e taci : romanza con accompagnamento
Di pianoforte (musica a stampa). Roma : Lit. Ambrosini, Via del
Corso n° 145 (fra ca. 1843-1848). [n.d.]. [n.d.]. Bibliomediateca:
AS D2 MUS G12 118.017; BAV: R.G.Musica.I.111(int.15).
8. preghiera : nume, tu sol che puoi : con
accompagnamento Di piano forte (musica a stampa). Roma :
Litogr. Ambrosini, Via del Corso n° 145 (fra ca. 1843-1848).
[n.d.]. [n.d.]. Bibliomediateca: AS D2 MUS G12 118.012; BAV:
R.G.Musica.I.113(int.6).
9. tamo, sempre io tamo : romanza con
accompagnamento Di pianoforte (musica a stampa). Roma :
Litogr. Ambrosini, Via del Corso n° 145 (fra ca. 1843-1848).
[n.d.]. 1
a
edizione. Bibliomediateca: AS D2 MUS G12 118.016;
BAV: R.G.Musica.I.111(int.16).
10. compenDio Dellopera sulle teorie per larte Del
canto (testo a stampa). Roma : Tip. Clemente Puccinelli
(1848). [n.d.]. [n.d.]. Bibliomediateca: AS ANTICO M5 081;
BAV: Casimiri.IV.538(int.2).
11. continuazione e fine Delle anacreontiche : con
accompagnamento Di p.forte (musica a stampa). Roma : Litogr.
Tiberina Via Frattina 56 (ca. 1849-1850). XIII. Il Fiore amorino;
XIV. Il Faggio. Irene siedi all’ombra; XV. La Celia. Fingi vezzosa
Irene. N° 259, 260, 261. BAV: R.G.Musica.I.268(int.11).
12. lezioni sulla parte narrativa Del canto, e Della
Declamazione esposte con la maggior facilità : per voce Di soprano con
accompagnamento Di piano-forte : DeDicate alla gioventù stuDiosa
Di questa nobilissimarte (musica a stampa). Roma : Società
Tiberina al Deposito di Musica Via Condotti 64 (ca. 1849-
1850). Recitativo I; Recitativo II; Recitativo III; Recitativo IV.
N
o
291. BAV: R.G.Musica.I.268(int.9); R.G.Musica.I.110(int.10).
13. Dormono laure estive: cantata per voce Di soprano
con accompagnamento Di piano-forte (musica a stampa). Roma
: Società Tiberina al Deposito di Musica via Condotti 64 (fra
ca. 1851-1855). [n.d.]. N
o
761. BAV: R.G.Musica.I.112(int.1);
R.G.Musica.I.268(int.8).
14. messaggiera Dei fior : Duettino con accompagnamento
Di piano-forte (musica a stampa). Roma : Società Tiberina, al
Deposito di musica Via Condotti 64 (fra ca. 1851-1855). [n.d.].
N
o
762. BAV: R.G.Musica.I.112(int.2); R.G.Musica.I.268(int.7).
15. tamo, sempre io tamo : romanza con
accompagnamento Di p-forte : DeDicata in attestato Di sincera
ammirazione alla celebre professora Di canto sig.a erminia frezzolini
(musica a stampa). Roma : Deposito di Musica, via Condotti
n. 64 (fra ca. 1851-1855). [n.d.]. N
o
776; 2
a
edizione. Archivio
di Stato di Terni: Archivio privato Famiglia Frezzolini, bb.
6, 1807-1860, Libro 1: 44-57; BAV: R.G.Musica.I.113(int.1);
R.G.Musica.I.268(int.10).
16. compenDio Dellopera Divisa in tre parti sulle teorie
per larte Del canto : DeDicate alla gioventù stuDiosa Di questa
n
obilissimarte (testo a stampa). Roma, Tip. Tiberina, 1855;
Tipograa Tiberina - Piazza di Poli N.11 (1855). [n.d.].
2
a
edizione. Bibliomediateca: AS D’AMICO N6 138; BAV:
Casimiri.III.416(int.14); Casimiri.IV.938(int.14).
Appendice 2. Catalogo delle opere di
Felicita/Felicia/Félicie Lacombe Casella/
Cazella
17
1. ceciliam inter cubiculum (musica, perduta). [n.d.]
(1851). Revista dos Açores. Omnium : Festividade de santa-
cecilia – mottetto scritto ed eseguito nel novembre di 1851 per
la Messa di festeggiamento di Santa Cecilia a Azzorre. [n.d.].
2. o meu anjo (musica, perduta). [n.d.]
(1852). Romanza in lingua portoghese composta nelle
AzzorreRomanza in lingua portoghese composta nelle Azzorre
(novembre 1852); poesia di Luiz Filippe Leite. [n.d.].
3. hayDe : trageDia lyrica em 2 actos (libretto a stampa;
musica, perduta). Ponta Delgada : Typ. Soc. Auxiliadora das
Letras Açorianas (1852). Poesia di Luiz Filippe Leite. BNP
18
: L.
5727//4 P.
4. cristobal colón : Drama lírico en cuatro actos
(libretto a stampa; musica, perduta). Mallorca : imprenta de
Pedro José Gelabert (1855). Di Felice Romani posto in musica
da Felicita Casella. Barcelona, Biblioteca de Montserrat: Sala
general F*55*12º*3.
5. meloDia para canto e piano (musica a stampa).
Lisboa : J. I. Canongia & C.a (ca. 1853). Poesia di Jacinto
Augusto de Santana. BNP: M.P.P. 27//12 A.
6. marche funebre : pour le piano forte (musica a
stampa). Lisboa : J. I. Canongia (ca. 1853). Dedicato alla
Regina Maria II del Portogallo (deceduta il 15 novembre 1853).
BNP: M.P. 449//13 A.
7. hayDée : Drama em musica em 2 actos (libretto a
stampa; musica, perduta). Lisboa : Imprensa da Rua da
Condessa (1853). Dedicato a Fernando II, re, consorte di Maria
17 Il catalogo delle opere di Felicita Casella è stato elaborato
con questa informazione: Titolo (tipo di documento).
Editore (anno). Note. Collocazione. In caso di
mancanza di informazione in una categoria, si usa
l’abbreviazione “non disponibile”: [n.d.].
18 Biblioteca Nacional de Portugal.
47
F. Castella: Fabrizio e Felicita tra catalogazione e storiograa
Kristina Petric
II, regina del Portogallo. BNP: T.S.C. 716 P.
8. cristoforo colombo : meloDramma serio (libretto
a stampa; musica, perduta). Nizza : A. Gilletta (1864). Di
Felice Romani posto in musica da Felicita Casella. BnF
19
:
FRBNF31240550; Biblioteca civica Attilio Hortis, Trieste: L.O.
0460.
9. lautomne, romanze, paroles De monsieur De-
lamartine (musica a stampa). Milano : Gio. Canti (ca. 1868).
N. ed. 7554. [n.d.].
10. la mer montait loujours, rècit pour chant (musica
a stampa). Milano : Gio. Canti (ca. 1868). N. ed. 7681. [n.d.].
11. larpa flebile, rom. per con. (musica a stampa).
Milano : Gio. Canti (ca. 1868). N. ed. 7682. [n.d.].
12. ave verum, per voce Di con. (musica a stampa).
Milano : Gio. Canti (ca. 1868). N. ed. 7682; per contralto solo,
coro e pianoforte. [n.d.].
19 Bibliothèque nationale de France.
13. la guerre De france De 1870, poème patriotique
(testo a stampa). Nice : impr. de A. Gilletta (1870). Poesia
patriottica francese. BnF: FRBNF30202536.
14. si vous navez rien à me Dire (musica a stampa).
Paris : S. Richault (ca. 1876). Testo e musica di Félicie Casella;
tratto dall’omonima opera di Victor Hugo. BnF: R. 15849.
15. ave verum, per voce Di con. (musica a stampa).
Milano : F. Lucca (1878-1879). N. ed. 26680; riedita usando
la lastra della 1
a
edizione (Milano : Gio. Canti). Das Deutsche
Historische Institut in Rom (DHI Rom): Musik – Magazin 2, I
Casella, F. 31.
16. viens : pastorale (musica a stampa). Paris : Emile
Chatot (ca. 1879). [n.d.]. BnF: E. C. 1230.
17. aDieu pensez à moi : méloDie avec acc.t De violoncelle
aD libitum (musica a stampa). Paris : Lissarrague (ca. 1885).
[n.d.]. BnF: A. L. 530.